Sono diversi i modelli di telefono che hanno segnato l'evoluzione di questo strumento. Alcuni di essi sono ancora nella memoria di molti.
Partendo dal prototipo di Meucci, osserviamo e scopriamo i modelli divenuti "famosi" nel nostro Paese:
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il prototipo di Meucci, 1871 |
- il primo telefono della storia, del 1871, è composto da un diaframma vibrante e da un magnete avvolto in un filo elettrico. Quando la voce entra nell’apparecchio, il diaframma vibra modificando il campo magnetico del circuito. Questo processo genera una piccola quantità di corrente che viene trasmessa via cavo elettrico all’apparecchio ricevente facendo vibrare il suo diaframma. In questo modo si riescono a sentire le parole originali.
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il telefono Bigrigio, 1962 |
- il telefono S62, noto anche come Bigrigio, viene creato e prodotto dalla Sit-Siemens nel 1962. Dal punto di vista tecnico, la selezione del numero da chiamare avviene attraverso un treno di impulsi: all'interno del disco combinatore un apposito microinterruttore fa cambiare lo stato di impedenza (da alta a bassa e viceversa) della linea un numero di volte pari alla cifra selezionata. Le centrali telefoniche sono in grado di contare il numero di cambi di impedenza e, in questo modo, di "capire" quale cifra è stata selezionata dall'utente.
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il telefono Pulsar, 1985 |
- il telefono Pulsar è un modello creato dalla SIP nel 1985. E' stato uno dei primi telefoni omologati di tipo parzialmente elettronico, privo cioè dei meccanismi a molla e degli interruttori nel dispositivo di selezione del numero, ma ancora dotato di suoneria elettromeccanica. Ciò che cambia tecnicamente dal vecchio sistema di generazione degli impulsi in uso fino all'apparecchio tipo S62 ed il sistema del Pulsar è che, in questo secondo caso, gli impulsi sono generati da una scheda elettronica totalmente a stato solido anziché da un dispositivo elettromeccanico azionato da una molla (disco combinatore).
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il telefono Sirio, 1990 |
- il telefono Sirio è un modello prodotto da Brondi per la SIP nel 1990. Fu il primo telefono a tastiera in Italia predisposto alla selezione del numero con toni DTMF a multifrequenza. Un commutatore posto sul retro dell'apparecchio predisponeva lo stesso a comporre il numero con tonalità DTMF oppure con tonalità decadica, a treno d'impulsi. Oltre ai normali tasti per le dieci cifre, il telefono aveva: tasti * e # utili per i servizi aggiuntivi messi a disposizione dalle centrali elettroniche; tasto di richiamata dell'ultimo numero selezionato (RP); tasto di messa in attesa (R) per servizio di attesa su centralini privati e per fruire dell'avviso di chiamata e conversazione a tre. L'apparecchio Sirio è stato il primo ad essere fornito con adattatore per presa telefonica tripolare.